PETIZIONE DEI CITTADINI RESIDENTI NELLA ZONA DEL NUOVO DISTRETTO S.SANITARIO CHE CHIEDONO DI SALVARE IL VERDE DELLA ZONA.
A Spinea il problema del consumo del suolo è oggetto di particolare attenzione anche da parte degli stessi cittadini che lo sentono come un principio imprescindibile per difendere la qualità dell’ambiente in cui hanno scelto di vivere.
In questi giorni infatti gli abitanti della zona del Piano Norma 18, quella che insiste nell’area dove è sorta la casa di Riposo Villa Fiorita e il Nuovo Distretto Socio Sanitario, stanno raccogliendo le firme con una petizione contro un allargamento del parcheggio che ridurrebbe parzialmente il poco verde rimasto.
Allertati dal fatto che sono ripresi i lavori di ultimazione del Distretto e consapevoli che il temuto progetto di allargamento del parcheggio, obbligatorio per soddisfare gli standard urbanistici di un centro servizi, e che potrebbe essere concretizzato a breve, hanno messo in campo la raccolta firme per evitare che venga sottratto al verde un ulteriore pezzo di terreno per asfaltarlo e trasformarlo in posti auto.
Si tratta di un prato ancora senza alberi e con una superficie utile molto ridotta rispetto all'ampiezza dell'area in quanto sullo stesso insiste un ampio bacino di laminazione, che con il nuovo allargamento del parcheggio verrebbe ancora più sacrificato.
La veduta dall'alto dell'area che verrebbe sottratta al verde. |
Ma si sa che i progetti vengono fatti, pagati a volte anche profumatamente, ma poi rimangono sulla carta.
Così è stato anche questa volta, quattro alberelli lungo il Rio Cimetto non lasciano intravvedere niente di quanto era stato annunciato in pompa magna.
Ora il rischio beffardo di vedersi rosicchiato ancora altro
verde è dietro l’angolo.
Il punto di ampliamento del parcheggio |
Bastava prevedere, come da progetto iniziale, un parcheggio sotterraneo che dava l’accesso diretto alle strutture per evitare un ulteriore consumo del verde, ma tantè che alla luce dei fatti la struttura, per motivi di ordine economico è stata variata in corso d’opera e ora per essere in regola ha bisogno di un adeguamento di posti di sosta in più di quelli esistenti .
La proposta alternativa contenuta nella Petizione dei cittadini della zona è quella di trasformare via Murano in senso unico nella parte adiacente alla zona verde, così scrivono nella petizione, si possono ricavare altrettanti stazzi utili a soddisfare le esigenze del Distretto ricavandoli dalla ampia carreggiata di Via Murano senza ulteriori consumo di verde pubblico.
Il vantaggio di questa soluzione, che vedrebbe trasformare un tratto di via Murano in senso unico, porterebbe un beneficio in quanto funzionerebbe quale come regolazione del traffico verso il distretto e verso la Casa di Riposo, regolando così il flusso in un’unica direzione ed evitando pericoli per i numerosi cittadini che usufruiranno della nuova struttura.
La protesta dei cittadini
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Il lato di Via Murano dove i cittadini propongono di fare i posti auto e il senso unico |
I cittadini in un incontro hanno già presentato a grandi linee la loro proposta all’Assessora all’Ambiente S. Busatta alla presenza di un tecnico dell’Ufficio Lavori Pubblici, ricevendo assicurazioni che sarebbe stata vagliata la sostenibilità della richiesta.
Una veduta del prato com'è tutt'ora |
Noi ci auguriamo che questa richiesta venga valutata
attentamente dall’Amministrazione Comunale che dovrà verificare la fattibilità, anche
nel senso di convenzioni e contratti già in essere, partendo dal principio della legittimità della
richiesta dei cittadini, visto che anche
un solo fazzoletto di terra sottratto all’asfalto è un grande risultato per
tutta la cittadinanza, importante tanto quanto il rispetto dei parametri di garanzia
dei posti auto che consentiranno la fruibilità del Distretto.
VF
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2 commenti:
DITA INCROCIATE!
Carissimi vorrei fare una pacata riflessione sulla questione che voi state portando avanti. Forse non tutti sanno che l'area in questione era prevista nel precedente Piano regolatore per diventare la sede del nuovo Distretto sanitario. l'area di 5.000 metri sarebbe diventata una costruzione a servizio della città, fra l'altro ad un costo considerevole di 2 milioni di euro. Questa amministrazione, nell'ottica di preservare il più possibile il consumo di suolo ha individuato un accordo con la società che ha costruito la casa di riposo per trovare nella costruzione adiacente lo spazio per il nuovo distretto. In questa maniera si sono risparmiati dei soldi e si è salvato un terreno molto importante. Direi quindi come prima cosa Che questa amministrazione ha fatto bene! salvaguardando il verde, in una zona dove il verde è stato gestito malissimo nella progettazione del Piano Norma 18: vasche di laminazione spacciate per verde, fazzoletti di terra spezzettati fra palazzi invece di avere una continuità omogenea tale da creare un "polmone "nel nuovo quartiere. Purtroppo le battaglie fatte dall'allora minoranza non sono riuscite a far cambiare idea alla Giunta precedente ed oggi questo è il quadro che abbiamo. La costruzione del piccolo parcheggio che si va ad aggiungere occupando 15 metri di prato ora esistente non va considerato quindi come uno sfregio, ma la regolare predisposizione di spazi a norma di legge per la struttura dell'erigendo centro sanitario. Vi chiedo con serenità di valutare se era meglio occuparli tutti quei 5.000 metri quadrati con un palazzone o lasciarne 4100 a verde e 900 a parcheggio alberato, con pavimentazione verde e idroassorbente. Personalmente mi sono battutto in questi anni perchè non fossero più possibili quelle buche chiamate vasche di laminazione, inserendo nei regolamenti edilizi strumenti per mitigarne l'impatto, per portarlo nel verde privato e non in quello pubblico oppure usando i sistemi a "polmone" sotto i parcheggi. Questo per dimostrarvi la nostra sensibilità ai problemi. Nell'area specifica a fronte dei 15 metri di parcheggio "verde" verranno piantumate le vasche esistenti e verrà realizzato un parco gioco sul terreno rimanente (i 4100 metri) Mi chiedo quindi se ha senso una protesta come fossimo davanti ad uno scempio inverecondo, oppure è possibile un tranquillo dialogo per comprendere normative esistenti e possibili soluzioni che vadano a valorizzare le aree prospicenti le abitazioni esistenti? Io credo fermamente nella seconda possibilità. Forse ci spetterebbe un elogio per aver preservato gran parte dell'area, ma sappiamo che di questi tempi gli elogi non sono merce abbondante. Nemmeno vorremmo però forti critiche (soprattutto in questo periodo preelettorale), sentirci dare dei cementificatori dopo aver salvato un terreno suonerebbe proprio amaro ed ingiusto. un caro saluto a tutti.
Mario Zorzetto Consigliere.
PS ho dei disegni relativi alle aree interessate sia della precedente amministrazione, sia dell'intervento che si andrà a fare ora, mi piacerebbe poterlo postare qui per farvelo vedere ma il sistema non me lo consente.
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