venerdì 22 gennaio 2010

Vietato dare cibo ai volatili a Venezia














Come si può leggere in un articolo della Nuova Venezia pubblicato il 20 gennaio (cliccare per leggere l'articolo) , Franco dei Rossi, pittore di Piazza è stato multato per aver dato del pane ai gabbiani dalla riva vicino a San Marco, ignaro che l'Amministrazione Comunale ha approvato in Novembre, con entrata in vigore da Dicembre, un Regolamento di igiene urbana veterinaria e sul benessere degli animali (cliccare per aprire il file).

Avendo seguito nei mesi scorsi l'iter dell'approvazione del regolamento nel Comune di Venezia, in quanto interessati ad un'analoga proposta che sarà oggetto di analisi e discussione anche in questo blog, per il nostro comune, apriamo ben volentieri la discussione pubblicando una lettera di protesta da parte di Luciana de Fanti, conosciuta per le sue battaglie in difesa dei colombi a Venezia oltre che come Maestra di danza classica, stimata e conosciuta sia a livello nazionale che internazionale.

La De Fanti punta il dito contro l'art. 24 del Regolamento che effetivamente recita il divieto di somministrare cibo ai volatili.
L'invito in ogni caso, comunque la pensiate, è quello di analizzare il concetto che sta dietro alla filosofia di chi ha voluto, attraverso la discussione di mesi all'interno di una consulta nella quale partecipavano anche associazioni animaliste, permettere al Comune di Venezia di avere finalmente un regolamento che tuteli il benessere degli animali.
Forse è da rivedere quell'articolo 24....

Auspichiamo che anche qui a Spinea si arrivi presto a licenziare un regolamento sulla tutela degli animali, che abbia il fine di creare sensibilità ed educazione al rispetto di questi esseri senzienti, prima che animali.

pubblichiamo la lettera di protesta Luciana De Fanti













Dopo aver letto l'articolo apparso il 20 gennaio
scorso su La Nuova Venezia a pagina 13
(cliccare per leggere) e preso atto che l'art. 24 del Regolamento Comunale "vieta la somministrazione di cibo ai vari volatili, al fine di evitare problemi igienico-sanitari conseguenti all'eccessiva proliferazione di colombi o altri volatili", viene subitaneo alla mente che già a suo tempo per fare "PULIZIA" sono stati usati mezzi dove incamerare (magari in camere a gas), tutto ciò che creava problemi; non era altro che un esercizio del potere e un crimine contro la vita.
Ecco che appunto la proliferazione dei volatili e forse non solo, crea un problema e quindi l?amministrazione con il parere dell'Ufficio Igiene, decidono che non c'è altro di meglio che farli morire di fame e di multare coloro i quali si azzardano a dare un pò di cibo a questa fauna che tenta, nonostante i molteplici impedimenti addottati, di convivere con noi esseri umani(?).
Un sentito ringraziamento ad un Sindaco che con questo art. 24 conferisce a tutti uno stimolo davvero educativo, da cui tutti possono trarre un raro esempio di civiltà.
Chi autorizza metodi di soppressione di deboli e indifesi come nel caso di questi volatili, non rispetta la legge nazionale 157/92 sulla tutela della fauna selvatica
e quindi da considerarsi "Patrimonio indisponibile dello Stato".
Un tempo i colombi erano benaccettati a Venezia, servivano per attirare lo "straniero", (ancora una volta l'animale era sfruttato dall'uomo).
Ora è meglio farli morire di fame oppure sperare nell'emigrazione, così emigra anche il problema, tanto c'è di meglio a Venezia da offrire allo "straniero": case, pizza, maschere, fast food...
Inoltre, punire coloro i quali offrono loro un pò di cibo (colombi, piccioni, passeri o altro, senza differenza di razza o colore) è ancorea una volta l'espressione del potere dell'uomo, che prevarica su un gesto d'amore che va verso la vita e non la toglie.
E' strano, eppure la solerzia e la presenza di una vigilanza c'è sempre quando si deve reprimere il più debole, mai per un caso del destino o di altro, quando di dovrebbe, invece, prenderne le difese.
Speriamo che una nuova Amministrazione non tenga conto di questa eredità, ma che riesca a multare chi veramente deturpai monumenti e la città, troppo spesso invasa da frotte barbariche, grottesche e incivili, chiamate: "umanità".
Venezia, 21/1/2009 Luciana De Fanti