lunedì 25 luglio 2011

DISCARICA DI FORNASE - DIBATTITO PUBBLICO ALLA FESTA DEMOCRATICA

Sala gremita alla Festa Democratica, il tardo pomeriggio di lunedì 25 luglio nell'ex cooperativa di Olmo di Borbiago,

si parla del dispositivo del Tar sulla discarica di Fornase, ma anche del futuro di un territorio tra i più penalizzati, di una zona, quella a cavallo tra i confini di Spinea e Mira, già pesantemente segnata dall'intersecarsi di una strada provinciale, un'autostrada, una linea ferroviaria e da due discariche.
Si parla della decisione del Tar di congelare la riapertura della discarica di vai Prati a Spinea, fino alla sentenza definitiva.
Al tavolo i rappresentanti delle amministrazioni comunali di Spinea e di Mira, Vice sindaco Stefania Busatta e l' assessore Maurizio Barberini, l'assessore all'ambiente della Provincia Paolo Dalla Vecchia e il Consigliere regionale Bruno Pigozzo, il legale dei comuni Domenico Chinello e i consiglieri del Consorzio di Bonifica Quaresimin e Coletto.
Gli interventi che si sono succeduti dei due amministratori locali, coordinati dal consigliere provinciale Palmarini, hanno ribadito l'importanza di non abbassare la guardia e tenere ben presente che la pronuncia del Tar è una primo risultato che non sancisce ancora la chiusura definitiva della battaglia contro la riapertura del sito di Fornase.
L'avvocato Chinello ha puntualizzato che l'accoglimento di tre sugli undici elementi sui quali si basava il ricorso:- il crollo delle arginature, la distanza



dalle abitazioni e illimite esiguo di distanza dei confini degli argini dalla discarica,,- lascia spazio all'ipotesi che la sentenza definitiva possa confermare questi profili come elementi confermativi della impossibilità alla ricarica.
E' stato sottolineato da in più interventi il ruolo, sbrigativo e superficiale in negativo svolto dalla commissione VIA e quindi dalla Regione che ha avuto fretta di liquidare una questione così importante, senza entrare nel merito dell'impatto che una ricarica avrebbe avuto su un sito così già compromesso come quello della discarica di via Prati.

L'assessore Dalla Vecchia nel suo intervento ripercorrendo la vicenda fin dall'inizio ha ribadito la linea comune che ha visto alleate le amministrazioni locali, al di la degli schieramenti politici, nella difesa di una linea comune contro la riapertura. Convinto che i profili contenuti nel ricorso, in merito alle arginature, nelle more di un rischio di piene, allagamenti e relativi sversamenti nel canale che finirebbero in laguna, con conseguenze di inquinamento ambientale che non deve essere corso per nessun motivo.
Un rischio imprevedibile che una volta


avvenuto sarebbe difficilmente gestibile, anche dal punto di vista delle responsabilità penali.
Ha inoltre rilanciato la proposta della realizzazione del parco fotovoltaico come ipotesi di recupero di zona di degrado con risvolti economici sostenibili.

Il rappresentante del Consorzio di bonifica ha sottolineato la necessità che siano rispettate le distanze dagli argini e il controllo delle arginature come elemento di garanzia e ha ribadito il livello di attenzione e monitoraggio che i tecnici del Consorzio stanno mantenendo nei confronti di quel particolare sito.

Il consigliere Regionale Pigozzo ha delineato la linea tenuta dalla minoranza in consiglio regionale, che ha trovato riscontro anche in alcuni consiglieri di maggioranza.

Il portavoce del Coordinamento Comitati NO DISCARICA, Davide Morello, intervenuto nel dibattito ha fatto presente ai relatori che in questa vicenda ci sono due paradossi da considerare, quello che per mettere in sicurezza la discarica, gestita male e resa pericolosa dalla società che l'ha gestita, si debba farla riaprire dagli stessi inquinatori con la possibilità di continuare a lucrare denaro conferendovi sopra altre 150mila tonnellate di rifiuti ;
il secondo paradosso è quello relativo all'ipotesi che se la sentenza, nel 2012, bloccherà si la riapertura, ma chi può scongiurare che in un futuro prossimo la Società Integra, che magari avrà cambiato denominazione, approfitterà di altre congiunture e condizioni favorevoli per una nuova riapertura.
Ecco quindi che per togliere il fantasma di questa ipotesi bisogna assolutamente arrivare alla realizzazione del progetto di creazione del parco fotovoltaico da un mega wat, che potrebbe fornire energia elettrica alla zona limitrofa, rendendo economicamente sostenibile la messa definitiva in sicurezza, così come proposto dal coordinamento dei comitati NO Discarica.

Ad eccezione della Vice Sindaco Busatta e dell'assessore Dalla Vecchia, che hanno riconosciuto un ruolo ai comitati, nessuno dei relatori ha minimamente accennato alla grande mobilitazione di cittadini che attraverso la raccolta delle firme prima e poi con la manifestazione di consegna a Venezia il 12 aprile, le numerose assemblee e con la fiaccolata del 28 aprile, hanno dato un grosso contributo a tenere alta l'attenzione dei media e della popolazione sulla vicenda attraverso il coordinamento dei comitati NO Discarica.
Uno striscione della fiaccolata del 28 aprile



Nessuna polemica estiva, non ci interessa.
Noi per primi siamo convinti che se la vicenda, almeno fino ad ora, ha avuto un risvolto positivo, è perchè ognuno, nell'ambito dei propri ruoli, ha fatto quello che era giusto fare nell'interesse della popolazione.
Nel riconoscere al PD di Mira il merito di aver organizzato il dibattito e di aver rilanciato la necessità di tenere alta la guardia fino alla sentenza definitiva, resta il rammarico per l'occasione mancata di riconoscere il ruolo di centinaia di cittadini che si sono mobilitati assieme alle forze politiche e sono scesi in strada per difendere il loro diritto alla salute.

V.F.
L'entrata della discarica e gli striscioni del Coordinamento Comitati No discarica




lunedì 11 luglio 2011

ALBERI A SPINEA - BILANCIO IN ROSSO

ALBERI, BILANCIO IN ROSSO a Spinea si continua ad abbattere Chi ha percorso le strade principali o anche quelle interne di Spinea in questi ultimi tre mesi, guardandosi attentamente intorno ha potuto accorgersi che stanno avvenendo continui abbattimenti di alberi sani e piante rigogliose e ben in salute. Non stiamo parlando del grande vecchio (il cedro davanti al municipio) che era ammalato e che purtroppo si è dovuto abbattere, stiamo parlando di piante minori come possanza, sane e rigogliose e soprattutto, altrettanto utili e necessarie alla nostra città. Gli abbattimenti di cui vogliamo parlare sono avvenuti tra aprile e giugno, quindi in piena nidificazione con dispregio delle normative di legge che vietano il taglio degli alberi per la possibile presenza di nidi con uova. Dobbiamo purtroppo denunciare che nella nostra città vengono tagliati alberi sani, con una disinvoltura che lascia veramente sbigottiti. Tutto questo purtroppo avviene senza la preventiva comunicazione di abbattimento e infrangendo regole, vedi regolamento ufficio ambiente, per le quali in ogni caso sono previste ammende irrisorie. Così vengono tranquillamente abbattuti degli alberi per i quali la natura ha impiegato anni a farli crescere grandi e rigogliosi. E’ doveroso da parte nostra denunciare questo fenomeno di inciviltà e di scarso senso civico e di rispetto ambientale, sopratutto perchè dietro a questi abbattimenti potrebbero nascondersi (almeno in due di questi che stiamo denunciando) l'esigenza di pulire aree pronte a nuove edificazioni.... Andiamo per gradi,:
Chi può dimenticare gli alberi nell'oasi del parco Nuove Gemme raziati dalla società TERNA (Enel) colpevoli di essere nati sotto ai fili di alta tensione, chi li ripianta??-

ad aprile in via De Santis abbiamo denunciato il taglio di 5/6 alberi di alto fusto, probabili pioppi o platani;






il taglio di via De santis

poi a distanza di una settimana altri pioppi, platani e acacie vengono abbattuti, nell’area dietro nuovo edificio (proprietà Campa?) ai piedi rotatoria cavalcavia (dalla parte del graspo), si contano a terra abbattute circa venti piante;

Il piccolo boschetto abbattuto vicino alla rotonda graspo d'Uva


A fine giugno esattamente il 23 giugno tocca ai pini marini di viale Viareggio, (quelli che erano rimasti in pianta nel lato farmacia e ufficio postale - forse 3/4 piante? e a chi davano fastidio?);





(ecco quello che si può vedere adesso, è proprio il caso di dire "senza l'ombra di un albero")

Contemporaneamente in via martiri (angolo via pozzuoli) vengono abbattute una decina di piante e arbusti che formavano in piccolo boschetto, ( operazione di pulizia??).










quello che resta di un piccolo boschetto di via Martiri

Ma chi sono questi nuovi "Attila" e sopratutto saranno diffidati e multati? L'Ufficio ambiente e l'amministrazione comunale , attraverso la polizia locale sta verificando gli abusi, sicuramente saranno elevate le multe, ma resta il fatto che le piante sono già state tagliate.

Buona notizia, è giusto segnalare che i responsabili di uno di questi abbattimenti, con un provvidenziale ravvedimento, hanno garantito la disponibilità ad un reimpianto su indicazione comunale. Noi ci auguriamo che questo buon esempio di cittadinanza, seppur fuori tempo massimo, ma in ogni caso "responsabile e doveroso", venga preso anche dagli altri abbattitori di alberi. E' comunque importante sottolineare che in ogni caso, a Spinea il bilancio tra alberi piantati e alberi abbattuti rimane pesantemente negativo. Nonostante sia universalmente riconosciuto che gli alberi svolgono un’azione mitigatoria, di rinfresco e ombreggiatura, antinquinamento e di equilibrio ambientale, le piante reimpiantate, per tipologia e quantità, sono ancora in numero assolutamente inadeguato rispetto a quelle abbattute e determinano quindi un bilancio pesantemente negativo.

Senza essere cinici, ora viene da pensare, quali saranno le prossime piante che saranno abbattute e ancora, quanti saranno gli alberi che per bilanciamento saranno reimpiantati?
Nell'anno internazionale delle foreste e per la riforestazione non è un bel segnale. Ne riparleremo di sicuro in questo blog.

la plantumazione della quercia il 21 marzo 2011

Brutta notizia, la quercia che è stata impiantata il 21 marzo con i bambini delle elementari che hanno aderito al progetto “ci vuole un albero” sta morendo, o forse purtroppo è già morta.


Vincenzo Franzin RINO


venerdì 8 luglio 2011

ANCHE IL TAR DICE NO DISCARICA DI FORNASE

ANCHE IL TAR DICE "NO DISCARICA DI FORNASE"
Primo pronunciamento favorevole al ricorso presentato dai Comuni di Spinea e Mira.

Prima vittoria dei cittadini e dei comitati e dei gruppi poltici aderenti al Coordinamento NO discarica, che assieme al nostro hanno creduto nella possibilità che la mobilitazione con la manifstazione, la raccolta firme dell'anno scorso, potessero creare un movimento di opinione e un livello di attenzione sull'argomento.
Il ricorso presentato dai sindaci ha avuto un primo riscontro positivo laddove sono state accolte in toto le indicazioni che da mesi andavamo denunciando, in particolare sullo stato degli argini e sul rischio di cedimento per il previsto innalzamento del livello con il conferimento di altri rifiuti, oltre alla mancanza di considerazione della distanza di legge dalle abitazioni.

Secondo il Tar sarebbe stata infatti omessa un'adeguata considerazione della ricarica e dell'innalzamento dei terreni a ridosso dell'arginatura del canale Menegon, tra Spinea e Mira, che risulta in una condizione di dissesto recentemente aggravatosi, come indicato anche dal Consorzio di Bonifica Acque Risorgive. Inoltre, non è stata adeguatamente considerata la presenza di edifici in prossimità della discarica, secondo le distanze previste per legge. Per queste ragioni, il Tar ha deciso di sospendere l'efficacia dell'atto regionale, fissando la sentenza definitiva per febbraio 2012.

IL LIVELLO DI ATTENZIONE PERO' NON DEVE ESSERE ABBASSATO

per questo il coordinamento NO discarica continuerà a tenere focalizzata l'attenzione dei cittadini e dei media sul sito di Fornase, ritenedo prioritario continuare nell'opera di informazione e sensibilizzazione fino a Febbraio, quando ci sarà il pronunciamento definito, noi ci auguriamo con la conferma della non apertura.

Rimangono sempre aperti i problemi relativi al percolato e alla necessità della messa in sicurezza, rimangono aperti gli spazi per la definizione, ora con qualche elemento sostanziale in più, per l'accoglimento della proposta dopo la messa in sicurezza, della trasformazione della piana dell'area della discarica in un campo fotovoltaico.Progetti concreti che se realizzati possono portare introiti utili a compensare le spese che la ditta Integra srl (ex EcoVeneta spa) deve giocoforza sostenere per lo smaltimento del percolato che viene prodotto dall'infiltrazione dell'acqua piovana che penetra all'interno della discarica grazie alla copertura che la ditta ha realizzato che non risulta essere adeguata.

(vedi nostro post di seguito)

http://comitatoambientespinea.blogspot.com/search/label/NO%20DISCARICA%20FORNASE

http://comitatoambientespinea.blogspot.com/2011_04_01_archive.html)

per chi volesse approfondire e leggersi tutto quello che è stato pubblicato in questi mesi può cliccare su questo link:

igrillispinea/speciale-discarica-via-prati



Vincenzo Franzin Rino

La notizia del pronunciamento del TAR:

LA NUOVA VENERDÌ, 08 LUGLIO 2011

Pagina 25 - Provincia

Via Prati, il Tar congela la discarica- Spinea. Dopo il ricorso sospesa la delibera regionale

SPINEA. Sospesa dal Tar la delibera relativa alla riapertura della discarica di via Prati. L’ordinanza, pubblicata ieri, accoglie di fatto il ricorso presentato dai comuni di Spinea e Mira e dalla Provincia, contrari alla riapertura della cava tramite l’apporto di nuovi quantitativi di rifiuti. Bocciata dunque la Regione, la cui giunta aveva autorizzato la messa in sicurezza attraverso la sopraelevazione e l’ampliamento del sito. Secondo il Tar è stata omessa una giusta considerazione dei rischi relativi alla ricarica e all’innalzamento dei terreni a ridosso dell’argine del canale Menegon, che scorre a lato. Il corso d’acqua risulta, come si legge nell’ordinanza del tribunale, in una condizione di dissesto «recentemente aggravatosi», come indicato più volte anche dal consorzio di bonifica. Inoltre il Tar considera inadeguata anche la valutazione della presenza di edifici prossimi alla discarica, in territorio di Mira, ai fini della verifica delle distanze previste per legge. Sospesa dunque l’efficacia della delibera regionale di riapertura, una sentenza definitiva del Tar è attesa per febbraio. Esulta intanto il coordinamento «No discarica»: «Il Tar ha confermato il fondamento delle nostre perplessità - afferma il portavoce Davide Morello - non si è tenuto conto dei rischi che la ricarica di nuovi rifiuti avrebbe comportato rispetto agli argini del Menegon e non si è tenuto conto neppure della presenza di abitazioni nelle vicinanze. Ora la Regione non ha più scuse: ritiri la delibera di approvazione del progetto e passi alla fase due, ovvero alla creazione di un tavolo con Provincia, comuni e cittadini per bonificare il sito e creare al suo posto un parco fotovoltaico». Per il sindaco di Spinea Silvano Checchin: «Il Tar ha considerato le censure proposte dal Comune, si vede che non erano prive di fondamento. Ora guardiamo con fiducia alla sentenza definitiva, convinti che la discarica non debba essere riaperta». Mentre la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto afferma: «Abbiamo ascoltato le istanze dei cittadini che vedevano minacciato il loro territorio e il Tar ci ha dato ragione». (f.d.g.)

-------------------------------------------------------------------------------------------------

IL GAZZETTINO

Il Tar: stop alla riapertura della discarica di via Prati Damiano Corò

Ricorso accolto. Il Tar sospende la delibera della Regione Veneto che dava il via libera alla riapertura della discarica di via Prati.

Secondo il Tar sarebbe stata infatti omessa un'adeguata considerazione della ricarica e dell'innalzamento dei terreni a ridosso dell'arginatura del canale Menegon, tra Spinea e Mira, che risulta in una condizione di dissesto recentemente aggravatosi, come indicato anche dal Consorzio di Bonifica Acque Risorgive. Inoltre, non è stata adeguatamente considerata la presenza di edifici in prossimità della discarica, secondo le distanze previste per legge. Per queste ragioni, il Tar ha deciso di sospendere l'efficacia dell'atto regionale, fissando la sentenza definitiva per febbraio 2012.

I Comuni di Spinea e Mira, assieme alla Provincia di Venezia, si erano da tempo opposti alla decisione, affiancando i comitati locali e le associazioni ambientaliste. Grande soddisfazione dall’assessore provinciale all’ambiente Paolo Dalla Vecchia e dalla presidente della Provincia, Francesca Zaccariotto, che commenta: «La nostra è stata una battaglia per la difesa dell’ambiente e degli equilibri del nostro territorio. Abbiamo ascoltato le istanze dei cittadini e il Tar ci ha dato ragione. La sopraelevazione proposta non era stata valutata compiutamente, trovandosi a ridosso di un canale consortile i cui argini mostrano evidenti segni di cedimento, con un problema non risolto di gestione del percolato, soprattutto nel caso di eventi alluvionali. Ora - concludono Dalla Vecchia e Zaccariotto - si dovrà individuare una soluzione condivisa, più efficiente e rispettosa del territorio». Soddisfatto anche Pietrangelo Pettenò, consigliere regionale della Federazione della Sinistra: «La sospensiva del Tar è il primo passo verso la chiusura della discarica e la sua messa in sicurezza, senza l'apporto di nuovi rifiuti. Ora l'assessore regionale Conte deve revocare la delibera, non disperdendo altre energie processuali e tutelando i cittadini».

Il sindaco di Spinea, Silvano Checchin, è ottimista: «L’ordinanza di sospensiva del Tar ci permette di guardare con fiducia ai successivi passaggi, convinti, come siamo, che la discarica di via Prati non debba essere riaperta».

------------------------------------------------------------------------------------------------

GLI ABITANTI «Ora la Regione realizzi un parco fotovoltaico»

SPINEA – «Quella del Tar è solo una valutazione sommaria che dà la sospensiva, ma è sicuramente un ottimo segnale che fa ben sperare per la sentenza definitiva». È il commento a caldo del "Coordinamento contro la riapertura della discarica di via Prati". «L'ordinanza del Tar conferma le forti perplessità sui rischi che la discarica avrebbe comportato per gli argini del canale Menegon e sull’inadeguata distanza dalle case della zona». E il Coordinamento pone nuovamente l'attenzione sulla pericolosità del sito e sulla necessità di una bonifica: «Ora la Regione non ha più scuse: ritiri la delibera del progetto e crei un tavolo comune per la realizzazione di un parco fotovoltaico, come già realizzato sulla superficie di altre discariche in Veneto» conclude il comitato. (d.cor.)

(tratto dalla rassegna stampa & news del 8/7/2011)