venerdì 8 luglio 2011

ANCHE IL TAR DICE NO DISCARICA DI FORNASE

ANCHE IL TAR DICE "NO DISCARICA DI FORNASE"
Primo pronunciamento favorevole al ricorso presentato dai Comuni di Spinea e Mira.

Prima vittoria dei cittadini e dei comitati e dei gruppi poltici aderenti al Coordinamento NO discarica, che assieme al nostro hanno creduto nella possibilità che la mobilitazione con la manifstazione, la raccolta firme dell'anno scorso, potessero creare un movimento di opinione e un livello di attenzione sull'argomento.
Il ricorso presentato dai sindaci ha avuto un primo riscontro positivo laddove sono state accolte in toto le indicazioni che da mesi andavamo denunciando, in particolare sullo stato degli argini e sul rischio di cedimento per il previsto innalzamento del livello con il conferimento di altri rifiuti, oltre alla mancanza di considerazione della distanza di legge dalle abitazioni.

Secondo il Tar sarebbe stata infatti omessa un'adeguata considerazione della ricarica e dell'innalzamento dei terreni a ridosso dell'arginatura del canale Menegon, tra Spinea e Mira, che risulta in una condizione di dissesto recentemente aggravatosi, come indicato anche dal Consorzio di Bonifica Acque Risorgive. Inoltre, non è stata adeguatamente considerata la presenza di edifici in prossimità della discarica, secondo le distanze previste per legge. Per queste ragioni, il Tar ha deciso di sospendere l'efficacia dell'atto regionale, fissando la sentenza definitiva per febbraio 2012.

IL LIVELLO DI ATTENZIONE PERO' NON DEVE ESSERE ABBASSATO

per questo il coordinamento NO discarica continuerà a tenere focalizzata l'attenzione dei cittadini e dei media sul sito di Fornase, ritenedo prioritario continuare nell'opera di informazione e sensibilizzazione fino a Febbraio, quando ci sarà il pronunciamento definito, noi ci auguriamo con la conferma della non apertura.

Rimangono sempre aperti i problemi relativi al percolato e alla necessità della messa in sicurezza, rimangono aperti gli spazi per la definizione, ora con qualche elemento sostanziale in più, per l'accoglimento della proposta dopo la messa in sicurezza, della trasformazione della piana dell'area della discarica in un campo fotovoltaico.Progetti concreti che se realizzati possono portare introiti utili a compensare le spese che la ditta Integra srl (ex EcoVeneta spa) deve giocoforza sostenere per lo smaltimento del percolato che viene prodotto dall'infiltrazione dell'acqua piovana che penetra all'interno della discarica grazie alla copertura che la ditta ha realizzato che non risulta essere adeguata.

(vedi nostro post di seguito)

http://comitatoambientespinea.blogspot.com/search/label/NO%20DISCARICA%20FORNASE

http://comitatoambientespinea.blogspot.com/2011_04_01_archive.html)

per chi volesse approfondire e leggersi tutto quello che è stato pubblicato in questi mesi può cliccare su questo link:

igrillispinea/speciale-discarica-via-prati



Vincenzo Franzin Rino

La notizia del pronunciamento del TAR:

LA NUOVA VENERDÌ, 08 LUGLIO 2011

Pagina 25 - Provincia

Via Prati, il Tar congela la discarica- Spinea. Dopo il ricorso sospesa la delibera regionale

SPINEA. Sospesa dal Tar la delibera relativa alla riapertura della discarica di via Prati. L’ordinanza, pubblicata ieri, accoglie di fatto il ricorso presentato dai comuni di Spinea e Mira e dalla Provincia, contrari alla riapertura della cava tramite l’apporto di nuovi quantitativi di rifiuti. Bocciata dunque la Regione, la cui giunta aveva autorizzato la messa in sicurezza attraverso la sopraelevazione e l’ampliamento del sito. Secondo il Tar è stata omessa una giusta considerazione dei rischi relativi alla ricarica e all’innalzamento dei terreni a ridosso dell’argine del canale Menegon, che scorre a lato. Il corso d’acqua risulta, come si legge nell’ordinanza del tribunale, in una condizione di dissesto «recentemente aggravatosi», come indicato più volte anche dal consorzio di bonifica. Inoltre il Tar considera inadeguata anche la valutazione della presenza di edifici prossimi alla discarica, in territorio di Mira, ai fini della verifica delle distanze previste per legge. Sospesa dunque l’efficacia della delibera regionale di riapertura, una sentenza definitiva del Tar è attesa per febbraio. Esulta intanto il coordinamento «No discarica»: «Il Tar ha confermato il fondamento delle nostre perplessità - afferma il portavoce Davide Morello - non si è tenuto conto dei rischi che la ricarica di nuovi rifiuti avrebbe comportato rispetto agli argini del Menegon e non si è tenuto conto neppure della presenza di abitazioni nelle vicinanze. Ora la Regione non ha più scuse: ritiri la delibera di approvazione del progetto e passi alla fase due, ovvero alla creazione di un tavolo con Provincia, comuni e cittadini per bonificare il sito e creare al suo posto un parco fotovoltaico». Per il sindaco di Spinea Silvano Checchin: «Il Tar ha considerato le censure proposte dal Comune, si vede che non erano prive di fondamento. Ora guardiamo con fiducia alla sentenza definitiva, convinti che la discarica non debba essere riaperta». Mentre la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto afferma: «Abbiamo ascoltato le istanze dei cittadini che vedevano minacciato il loro territorio e il Tar ci ha dato ragione». (f.d.g.)

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IL GAZZETTINO

Il Tar: stop alla riapertura della discarica di via Prati Damiano Corò

Ricorso accolto. Il Tar sospende la delibera della Regione Veneto che dava il via libera alla riapertura della discarica di via Prati.

Secondo il Tar sarebbe stata infatti omessa un'adeguata considerazione della ricarica e dell'innalzamento dei terreni a ridosso dell'arginatura del canale Menegon, tra Spinea e Mira, che risulta in una condizione di dissesto recentemente aggravatosi, come indicato anche dal Consorzio di Bonifica Acque Risorgive. Inoltre, non è stata adeguatamente considerata la presenza di edifici in prossimità della discarica, secondo le distanze previste per legge. Per queste ragioni, il Tar ha deciso di sospendere l'efficacia dell'atto regionale, fissando la sentenza definitiva per febbraio 2012.

I Comuni di Spinea e Mira, assieme alla Provincia di Venezia, si erano da tempo opposti alla decisione, affiancando i comitati locali e le associazioni ambientaliste. Grande soddisfazione dall’assessore provinciale all’ambiente Paolo Dalla Vecchia e dalla presidente della Provincia, Francesca Zaccariotto, che commenta: «La nostra è stata una battaglia per la difesa dell’ambiente e degli equilibri del nostro territorio. Abbiamo ascoltato le istanze dei cittadini e il Tar ci ha dato ragione. La sopraelevazione proposta non era stata valutata compiutamente, trovandosi a ridosso di un canale consortile i cui argini mostrano evidenti segni di cedimento, con un problema non risolto di gestione del percolato, soprattutto nel caso di eventi alluvionali. Ora - concludono Dalla Vecchia e Zaccariotto - si dovrà individuare una soluzione condivisa, più efficiente e rispettosa del territorio». Soddisfatto anche Pietrangelo Pettenò, consigliere regionale della Federazione della Sinistra: «La sospensiva del Tar è il primo passo verso la chiusura della discarica e la sua messa in sicurezza, senza l'apporto di nuovi rifiuti. Ora l'assessore regionale Conte deve revocare la delibera, non disperdendo altre energie processuali e tutelando i cittadini».

Il sindaco di Spinea, Silvano Checchin, è ottimista: «L’ordinanza di sospensiva del Tar ci permette di guardare con fiducia ai successivi passaggi, convinti, come siamo, che la discarica di via Prati non debba essere riaperta».

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GLI ABITANTI «Ora la Regione realizzi un parco fotovoltaico»

SPINEA – «Quella del Tar è solo una valutazione sommaria che dà la sospensiva, ma è sicuramente un ottimo segnale che fa ben sperare per la sentenza definitiva». È il commento a caldo del "Coordinamento contro la riapertura della discarica di via Prati". «L'ordinanza del Tar conferma le forti perplessità sui rischi che la discarica avrebbe comportato per gli argini del canale Menegon e sull’inadeguata distanza dalle case della zona». E il Coordinamento pone nuovamente l'attenzione sulla pericolosità del sito e sulla necessità di una bonifica: «Ora la Regione non ha più scuse: ritiri la delibera del progetto e crei un tavolo comune per la realizzazione di un parco fotovoltaico, come già realizzato sulla superficie di altre discariche in Veneto» conclude il comitato. (d.cor.)

(tratto dalla rassegna stampa & news del 8/7/2011)

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