lunedì 3 luglio 2017

FINALMENTE RIAPERTI IL BOSCO DEL PARAURO E L'OASI LYCAENA

IL BOSCO DEL PARAURO E L’OASI LYCAENA FINALMENTE RIAPRONO

Dopo una chiusura di alcuni anni, nel maggio scorso, sono state riaperti il Bosco Parauro di Mirano e l’Oasi Lycaena di Salzano, due splendide aree di rilevante interesse naturalistico e paesaggistico.
A rendere possibile questo piccolo grande miracolo è NAPEA, il raggruppamento di cinque associazioni di volontariato  che comprende Legambiente Riviera del Brenta (capogruppo), Laguna Photografica, Legambiente del Miranese, VAS Venezia, WWF Venezia e territorio.
Queste le associazioni che hanno avuto in assegnazione la gestione delle due oasi tramite un bando della ex Provincia (ora Città Metropolitana).
Il Parauro è un bosco planiziale tipico della pianura veneta, che si estende su una superficie di circa 15 ettari, non distante dal nuovo ospedale di Mirano, lungo la via Parauro che collega Mirano a Salzano.                                                                                                   Nel bosco, che è visitabile seguendo un agevole sentiero ad anello, è presente una fauna molto varia comprendente specie selvatiche tipiche della pianura; è anche un’importante zona di rifugio per uccelli migratori.                                                                   Il sito, di proprietà della Città Metropolitana, comprende anche l’Azienda dell’Istituto Agrario Lorenz. Una pista ciclabile lo rende facilmente raggiungibile in pochi minuti dal centro del paese.

L’ Oasi Lycaena di Salzano è una zona SIC (Sito di Importanza Comunitaria) e ZPS (Zona di Protezione Speciale), area umida tra le più vaste del Veneto (circa 60 ettari) derivante da una ex cava di argilla, dove, a partire dal 2006, il Consorzio di Bonifica Acque Risorgive ha avviato un progetto di fitodepurazione del fiume Marzenego realizzando numerosi specchi acquei di diversa profondità che hanno reso questo biotopo una delle zone umide più interessanti dell'entroterra veneziano.                                                                                   L’Oasi è caratterizzata da numerose specie arboree e oggi rappresenta un importante sito di nidificazione per numerose specie di uccelli.                                                                             È visitabile seguendo un facile sentiero, dal quale è possibile osservare gli animali che popolano gli stagni senza disturbarli.
NAPEA ha presentato un progetto della durata di tre anni, che prevede la possibilità di visitare liberamente e gratuitamente le due oasi ogni prima e terza domenica da marzo a ottobre e la prima domenica da novembre a dicembre. Aperture straordinarie sono previste in occasione di manifestazioni pubbliche. Il progetto prevede anche visite guidate, laboratori, corsi, che renderanno fruibili alla cittadinanza e alle scuole questi due bellissimi luoghi nel rispetto della loro delicata specificità. Già da giugno saranno attivati laboratori didattici estivi per bambini.


ALLA SCOPERTA DELL' OASI LYCAENA

L'Oasi si trova in Via Leonardo da Vinci 59 Località Villetta – Salzano 


Quella che è oggi l’Oasi Lycaena a metà degli anni ’50 del secolo scorso era una cava da cui si estraeva argilla per la produzione di mattoni.                                                           Negli ultimi vent’anni, non subendo ulteriori interventi da parte dell’uomo, ha potuto evolvere recuperando molte caratteristiche di naturalità e acquisendo una forte valenza ecologica, tanto da essere riconosciuta quale Zona a Protezione Speciale e Sito di Interesse Comunitario.
Della superficie totale di 60 ettari due terzi sono occupati dalle zone a bosco mentre nella parte centrale, circa 20 ettari, costituita da stagni di diversa profondità, il Consorzio di Bonifica ha realizzato una vasta area di fitodepurazione delle acque del fiume Marzenego, lungo l’argine del quale si sviluppa parte del percorso attrezzato.      




Numerose le specie animali presenti e osservabili dai visitatori:                                               nelle aree boschive il picchio, la poiana, la gazza, le cince, il fringuello; nelle zone umide il germano reale, la folaga, la gallinella d’acqua, la garzetta, l’airone cinerino e il raro airone bianco maggiore.              
                                                                                                         

Tra gli insetti segnaliamo la farfalla Lycaena, specie rara a livello europeo e simbolo dell’Oasi stessa.
Ambito naturalistico di proprietà della Città Metropolitana e del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive (in gestione all’Associazione NAPEA 2017-2020).




BREVE GUIDA AD ALCUNE DELLE SPECIE PRESENTI NELL’OASI LYCAENA

AGLIO ANGOLOSO (Allium angolosus), Pianta erbacea perenne bulblifera, alta dai 20 ai 50 centimetri.  Come tutte le piante del genere Allium, emana un forte odore caratteristico.

LICENE DELLE PALUDI (Lycaena dispar) La Licena delle paludi appartiene all’ordine dei Lepidottera ed alla famiglia dei Lycaenidae un gruppo di farfalle di dimensioni mediamente ridotte, con colori estremamente vivaci e presenti in tutti i continenti.

TARTARUGA PALUSTRE EUROPEA (Emys orbicularis) - La testuggine palustre europea è una testuggine della famiglia delle Emydidae. Sono animali piuttosto timidi tanto da rifugiarsi in acqua al primo segnale di disturbo.
Sono tartarughe stanziali ed abitudinarie, legate all’ambiente acquatico nel quale trascorrono gran parte del loro ciclo vitale.





RAGANELLA ITALIANA (Hyla intermedia) - L’Hyla intermedia vive su alberi, zone cespugliose o canneti in zone abbastanza umide. Preferisce aree pianeggianti e collinari. Nel periodo primaverile-estivo gli adulti si recano nelle raccolte d’acqua dove si riproducono.

ONTANO NERO (Alnus glutinosa) - L’ontano nero è un albero alto intorno ai 10 metri, con corteccia fessurata longitudinalmente, di colore verde-bruno. Il legno e le radici hanno una caratteristica colorazione variabile dal giallo-aranciato al rosso-aranciato

VISITARE L’OASI, una visita alla scoperta delle specie vegetali e animali che abitavano in origine i boschi delle pianura veneta.



 APERTURE E ORARI

- da Marzo a Ottobre  - apertura la prima e la terza domenica del mese e le altre festività;
- da Novembre a Febbraio - apertura la prima domenica del mese.

Orario di apertura:
- dalle 9 ad un’ora prima del tramonto.

Aperture straordinarie su richiesta.

Si effettuano visite guidate, laboratori didattici e altre attività su richiesta.


PER INFORMAZIONI
Associazioni per il Presidio e l’Educazione Ambientale OASI LYCAENA
Via Leonardo da Vinci 59 Località Villetta - Salzano
Oasi Lycaena   www.napea.ve.it
OASI LYCAENA
Via Leonardo da Vinci 59
Località Villetta – Salzano

Pagina facebook  dell'associazione NAPEA


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Bosco del Parauro
Una visita alla scoperta delle specie vegetali e animali che abitavano in origine i boschi delle pianura veneta.
Via del Parauro, Mirano – Venezia

APERTURE E ORARI
Da Marzo a Ottobre apertura la prima e la terza domenica del mese e le altre festività;
da Novembre a Febbraio apertura la prima domenica del mese.
Orario di apertura:
dalle 9 ad un’ora prima del tramonto
Aperture straordinarie su richiesta.
Si effettuano visite guidate, laboratori

didattici e altre attività su richiesta.

PER INFORMAZIONI
https://www.facebook.com/napeaoasi/

NAPEA
Associazioni per il Presidio
e l’Educazione Ambientale
BOSCO DEL PARAURO
Via Parauro 84, Mirano
(il bosco del Parauro è attiguo all’Azienda agraria dell’Istituto “8 marzo - K. Lorenz di Mirano”)


Bosco del Parauro
Il Bosco del Parauro, situato alla periferia dell’abitato di Mirano, è un bosco di pianura ed è il risultato di un buon intervento di valorizzazione di ex terreni agricoli.
Il bosco, è situato nell’area nord-ovest della provincia di Venezia, in comune di Mirano. Il territorio è quello tipico della centuriazione romana: appezzamenti regolari baulati divisi dalle siepi e dalla rete idrica di allontanamento delle acque, da strade rettilinee che si intersecano con regolarità ad angolo retto. Il Bosco del Parauro, che prende nome dal vicino corso d’acqua, si colloca in questo contesto paesaggistico. La storia del “Parauro” come proprietà pubblica inizia nel 1967 anno in cui il fondo venne acquistato dalla Provincia di Venezia. Il fondo venne coltivato prima da privati, poi direttamente dalla Provincia, finché nel 1990 l’amministrazione provinciale decise di individuare per questi venti ettari un utilizzo diverso dalla tradizionale agricoltura:
· un bosco naturalistico di circa 15 ettari con preminente impronta naturalistica e funzione didattica;
· una zona tenuta a campi sperimentali per l’arboricoltura da legno, di circa 5 ettari;
· un vivaio di circa 2 ettari dove si coltivano essenzialmente specie autoctone con il preciso intento di diffonderne la coltura in alternativa alle conifere e alle specie esotiche e che fornisce piante tipiche della pianura che le amministrazioni locali possono utilizzare per interventi di verde pubblico.
Quest’ultimi a causa del mancato utilizzo e gestione oggi sono stati inglobati nell’impianto boschivo.
Nell’area a bosco naturalistico la scelta delle specie, sia arboree che arbustive, è avvenuta basandosi sui dati provenienti dai rilievi floristici effettuati nei boschi relitti e analizzandone attentamente la composizione e la dominanza. Nel bosco sono state piantumate oltre 40.000 piante giovani di specie autoctone cercando di dar vita ad un ambiente naturalistico che seppur costruito artificialmente richiamasse concettualmente i boschi che originariamente occupavano la pianura veneta.
Questa scelta nasce dalla volontà di distaccarsi dal tradizionale concetto di parco pubblico e perciò gli impianti sono stati realizzati creando file ad andamento ondulato allo scopo di evitare l’"effetto pioppeto" e favorire lo sviluppo "naturale" del bosco, inteso come disordine e casualità nella crescita delle piante.
presente anche con percorsi didattici in forma di laboratori in modo tale che i ragazzi stessi diventino promotori di una cultura di valorizzazione e conservazione degli ambienti naturali.
Il bosco si trova in via Parauro sulla Sp35 Mirano-Salzano. Per chi proviene da Mirano: passato l’ingresso nuovo dell’ospedale, dopo la rotonda proseguire in direzione Salzano; dopo 200 metri sulla destra si arriva a destinazione.
Si tratta di sem­plice escur­sione nel bosco pla­ni­ziale che si trova in comune di Mirano (in via Para­uro), esem­pio con­creto dell’antica fore­sta che un tempo rico­priva tutta la pia­nura padana. Sarà pos­si­bile osser­vare tutte le prin­ci­pale spe­cie arbo­ree tipi­che del ter­ri­to­rio e, con un po’ di for­tuna, anche qual­che esem­pio della fauna locale.
   
Flora e fauna del Parauro

PICCHIO ROSSO (Dendrocops Major) Specie molto adattabile, è presente nei boschi
sia di conifere sia di latifoglie, nelle campagne alberate e perfino nei parchi cittadini; può nidificare dal fondovalle sino al limite superiore delle foreste e scava i nidi su un’ampia gamma di essenze:
particolarmente frequente è l’utilizzazione di grandi castagni da frutto, larici ai margini
dei pascoli, pioppi e ciliegi. In Italia è una specie protetta.


ROSA CANINA (Rosa canina) La rosa canina è la specie
di rosa spontanea più comune in Italia, molto frequente nelle siepi e ai margini dei boschi.    
È l’antenata delle rose coltivate






 

FARNIA (Quercus robur) Grande albero, può raggiungere 50 metri di altezza. La foglia è caduca, glabra, lobata, con picciolo brevissimo. I rametti dell’anno sono lisci e lucidi.
La ghianda è sostenuta da un lungo peduncolo, il più evidente carattere distintivo rispetto alle altre querce.


RANA DI LATASTE (Rana latastei) È una specie di piccole dimensioni. Il colore di
fondo della livrea è bruno rossiccio con due evidenti strisce scure che partono sottili dalla narice, arrivano all’occhio, proseguono e coprono il timpano.



FUSAGGINE (Euonymus europaeus) Alta dai 3 agli 8 metri, durante la primavera forma
dei piccoli fiori bianchi ermafroditi che, in autunno, danno origine ai caratteristici frutti rossi. È una pianta velenosa.


Nel bosco è presente numerosa fauna rappresentante di specie autoctone di pianura e animali allo stato semi selvatico.
Ancor più interessanti sono le valenze floristiche, con la possibilità di seguire le varie fasi della lavorazione e dello sviluppo. oltre  specie arbustive quali:
biancospino;
corniolongola;
fusaggine;
lantana;
ligustrello;
nocciolo;
olivello spinoso;
pallon di maggio;
prugnolo;
rosa canina;
spincervino;

 

Bosco del Parauro è un bosco di pianura di circa 15 ettari, inserito nel contesto paesaggistico tipico della centuriazione romana, derivante dalla trasformazione di una precedente area agricola di proprietà della Provincia di Venezia ora Città metropolitana, avvenuta tramite la piantumazione di oltre 40.000 piante giovani di specie autoctone cercando di dar vita ad un ambiente naturalistico che seppur costruito artificialmente
richiamasse concettualmente i boschi che originariamente occupavano la pianura veneta. L’albero più rappresentativo del bosco è la farnia.


Nel bosco è presente fauna molto varia comprendente specie selvatiche tipiche della pianura ed è anche un’importante zona di rifugio per le specie migratorie minori (tordi, cesene, fringillidi).
All’interno del bosco si sviluppa un sentiero attrezzato facilmente percorribile di circa 1300 metri.
Ambito forestale di proprietà della Città Metropolitana (in gestione all’Associazione NAPEA 2017-2020).

https://www.facebook.com/napeaoasi/

www.napea.ve.it

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