UN'OCCASIONE MANCATA E UN'OCCASIONE (GHIOTTA) CENTRATA PER IL CONSIGLIO COMUNALE DI SPINEA
-Quella mancata-
Ieri 18 marzo si è svolto il Consiglio Comunale a Spinea, tra le altre cose c'era al n.7 dell'ordine del giorno una MOZIONE ... ( ) del Consigliere Comunale di opposizione Massimo De Pieri ed altri: "AVVIO DI BIO-MONITORAGGI SU LATTE MATERNO E SULLE UNGHIE DEI BAMBINI AL FINE DI VALUTARE L'ACCUMULO DI INQUINANTI ORGANICI PERSISTENTI E DI METALLI PESANTI NEI BAMBINI RESIDENTI NEL COMUNE DI SPINEA"
La mozione di cui al punto 7 era una bella occasione "mancata" per dimostrare che anche il nostro Consiglio Comunale ha a cuore la salute dei nostri figli.
Senza scomodare la nostra Costituzione che all'art 32 stabilisce che "La nostra Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, etc etc . guardacaso, proprio la mozione di cui al punto 7 chiedeva semplicemente di considerare le condizioni ambientali attuali (vedi polveri sottili PM2,5 e PM10, oltre ad altri elementi come il Biossido di azoto e l'Ozono presenti nei vari periodi dell'anno, che stanno mettendo fortemente a rischio la salute delle generazioni future.
Infatti, secondo dati dell’OMS del 2017, nel mondo il 25% degli adulti e il 33% dei bambini sotto i 5 anni è calcolato sia affetto da patologie riconducibili a fattori ambientali che genereranno malattie oncologiche in età adulta.
Ieri sera, (18.3:2021) il nostro Consiglio comunale di Spinea avrebbe potuto impegnare il Sindaco e la Giunta a:
dare avvio, anche in forma autonoma e al più presto , ad una campagna di biomonitoraggio finalizzato ad individuare i livelli di inquinanti organici persistenti (PCDD-PCDF) nel latte materno, e di metalli pesanti nelle unghie dei bambini in un campione della popolazione infantile del Comune di Spinea;
di prevedere in sede di bilancio o di variazioni di bilancio lo stanziamento delle opportune risorse; di attivarsi inoltre, presso la Città Metropolitana di Venezia, la Regione Veneto e l’ULSS3 di Venezia affinché sostengano ed estendano lo screening ai rispettivi territori di competenza, al fine di ottimizzare i costi e avere un quadro complessivo dell'incidenza dell'impatto degli inquinanti sui bambini nel territorio metropolitano e regionale:
considerando che molti pediatri operanti nel territorio metropolitano di Venezia, in un recente documento, hanno espresso pubblicamente la loro fortissima preoccupazione sullo stato di salute dei bambini già malsicuro a causa dell'inquinamento;
che diverse associazioni e comitati hanno promosso una richiesta formale sottoscritta da oltre 1000 genitori di bambini rivolta alla Regione Veneto, per chiedere che vengano eseguiti dei biomonitoraggi di facile realizzazione e a basso costo, per i quali sono già disponibili sia i volontari sia i laboratori attrezzati. Ad oggi, a tale richiesta non è seguito alcun impegno concreto.
La mozione che avrebbe dovuto essere accolta, visti i contenuti, a maggioranza assoluta del Consiglio, purtroppo è stata bocciata con 11 voti della maggioranza contro i 5 a favore della minoranza.
Le motivazioni? (riassumendo)
C'è in corso un'emergenza e non è nelle facoltà dell'amministrazione per costi e capacità organizzative effettuare il biomonitoraggio.
-Quella (ghiotta) centrata-
Così non è avvenuto però quando al punto 11 dell'odg, questo nostro Consiglio Comunale non ha perso l'occasione per creare un pericoloso "precedente".
Obiettivo? Dare una spallata ai cardini del PIANO DEGLI INTERVENTI alias (Piano Regolatore Generale della Città) ed iniziare così a demolire l'attuale e sacrosanto vincolo posto sulle AREE AGRICOLE DI INTEGRITA'.
Infatti la precedente Amministrazione nel formulare il nuovo P.I. (ex PRG) aveva posto un "principio di tutela" sulle aree agricole, (quelle poche che sono rimaste integre nel nostro Comune).
Si trattava di un VINCOLO DI PAESAGGIO con DIVIETO ASSOLUTO DI EDIFICAZIONE, con esclusione degli interventi diretti alla conduzioni del Fondo delle Aziende agricole, che impone un limite massimo di ampliamento limitato al 80% con, inoltre, il DIVIETO DI CAMBIO DI DESTINAZIONE D'USO.
E' comprensibile quale fosse il buon senso della norma: <<SALVAGUARDARE LE PORZIONI DEL TERRITORIO ancora sufficientemente integre per profilo ambientale e di paesaggio agricolo>>.
Al punto 11 dell'Ordine del giorno, (ecco l'occasione ghiotta), c'era la messa in votazione proprio di una VARIANTE URBANISTICA SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) al Piano degli Interventi Comunale (P.I) promossa da un'Azienda Agricola della zona sita in via Solferino.
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