sabato 12 dicembre 2020

MANCATO RINNOVO CONVENZIONE, SPINEA CHIUDE LO SPRAR AL 31 DICEMBRE

MANCATO RINNOVO CONVENZIONE, SPINEA CHIUDE LO SPRAR AL 31 DICEMBRE

Dopo una lunga e operosa esperienza durata 6 anni, a Spinea non esisterà più lo SPRAR (Sistema di Protezione dei Richiedenti Asilo e dei Rifugiati).

Oggi, dopo il Decreto Salvini, non si chiama più SPRAR, ma bensì SIPROIMI.

Era un'organizzazione che si prefiggeva, attraverso una convenzione con il Ministero degli Interni, grazie anche alla collaborazione offerta dalla Giunta precedente, di concretizzare un'accoglienza protetta in quattro strutture abitative, per tutti quei rifugiati e richiedenti asilo,  destinati a Spinea dalla Prefettura di Venezia.

Cosa è successo oggi?  Non è stata rinnovata la convenzione!.

Il centro SRAR di Spinea ha accolto e organizzato in questi anni decine di Rifugiati e Richiedenti Asilo e grazie un lavoro egregio degli operatori ha offerto corsi di formazione, apprendimento della lingua italiana, di educazione civica,  corsi professionali, visite mediche e preparazione all'inserimento lavorativo.

Gli operatori della Cooperativa Villaggio Globale, che ho avuto modo di conoscere e apprezzarne il lavoro, nonostante le difficoltà introdotte dal Decreto sopracitato, hanno continuato a svolgere il loro operato, tanto che la Prefettura di Venezia alla Cooperativa e al loro operato un elogio solenne e lo avrebbero continuato a fare a Spinea, anche l'anno prossimo se la convenzione fosse stata rinnovata.



In questi anni di incessante lavoro sono passati per Spinea, Famiglie con minori oltre a decine di giovani e adulti , soggiornando in quattro strutture abitative, organizzate e sostenute finanziariamente dal Ministero degli interni, con la collaborazione dell'Amministrazione Comunale precedente che fu tra le prime ad aderire al progetto SPAR, e che per tutti questi anni ha continuato a promuovere i collegamenti con i cittadini stranieri e la cittadinanza  attraverso attività di cooperazione soprattutto nel gruppo "mi prendo cura della mia città".

Anche la nostra associazione aveva avuto contatti con il Villaggio globale e gli ospiti dello SPRAR che avevano partecipato numerosi alle due precedenti edizioni di "PULIAMO IL MONDO" con Legambiente Miranese oltre e soprattutto per avere coinvolto alcuni  migranti, sia giovani che adulti, per far loro conoscere la storia delle origini di Venezia con visite guidate in alcuni sestieri della città lagunare accompagnati dai nostri volontari.

Bastava quindi semplicemente rinnovare la convenzione che scadeva a giugno del 2020 e questo laboratorio di integrazione "umana" con dei cittadini stranieri rifugiati a Spinea, (molti di loro passati per i campi di concentramento della LIbia), poteva continuare senza nessun aggravio per la città.

Ma ciò non è avvenuto ! !

Ora 10 cittadini stranieri, due famiglie, una delle quali con due minori che frequentavano, la scuola dell'infanzia e le elementari, dovranno essere smistate in altri centri, che potrebbero essere anche molto distanti da Spinea, con aggravio per la continuità scolastica, con tutte le implicanze dell'inserimento.

Altri 3 adulti che stanno facendo tirocinio lavorativo, a fine anno per la mancata convenzione, si troveranno senza un'abitazione, e ben sappiamo le difficoltà che hanno tutti, ancor di più gli immigrati, a trovare un alloggio se non hanno un lavoro a tempo indeterminato.

Lascio a voi trarre le dovute riflessioni su questa triste vicenda, certamente rincresce pensare che in un momento così difficile si prendano decisioni così ininfluenti per la città in termini di risorse economiche, ma così determinanti, per le conseguenze che tali decisioni avranno su delle vite di uomini e donne, costrette dalle guerre, dall'impoverimento creato da noi "Paesi ricchi", dai cambiamenti climatici, a scappare dalla loro terra e che hanno come unica colpa di cercare rifugio nel nostro Paese.


Ero fiero di fare parte a Spinea, di una comunità dove la cittadinanza democratica vedeva un elemento valoriale come quello dell'interpretazione della Costituzione che all'art. 10, comma 3 garantisce il diritto di asilo: «Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.»

Ora tutto questo sarà cancellato da una decisione amministrativa?, politica? forse, ma quello che è certo è che chi l'ha presa non dovrà rispondere ai dieci cittadini che dovranno lasciare la città, ai due minori che saranno allontanati dai propri compagni di scuola,  ma di sicuro dovrà rispondere alla propria coscienza.

A Spinea, dati del dicembre 2019, ci sono 3160 cittadini di origine straniera, circa l'11% della popolazione residente, non ci sono allo stato attuale grosse problematiche che riguardano i rapporti tra concittadini della città non capoluogo, più densamente abitata della regione.

Dal 1995 fortunatamente esiste il C.I.S.M (Coordinamento Immigrati dal Sud del Mondo) che grazie all'attività di volontari offre assistenza attraverso uno "sportello per gli immigrati" che garantisce accompagnamento e consulenze giuridiche per tutte quelle pratiche di rinnovo o richieste inerenti la permanenza dei cittadini stranieri, oltre a questa associazione si occupa di immigrazione anche la CARITAS Spinea.

V. Franzin

O.d.v. CDAT Spinea


2 commenti:

Unknown ha detto...

Non si può proprio fare nulla? Almeno una manifestazione davanti al Comune! Non si può lasciar passare senza informare più diffusamente la popolazione.

Vincenzo Franzin RINO ha detto...

Oggi 15 dic esce la notizia su La Nuova Venezia, a gennaio su La Piazza.