venerdì 9 dicembre 2011

Sostituito il Cedro tagliato a maggio

Come annunciato nei mesi scorsi dall'amministrazione comunale è stato piantato oggi il Bagolaro che sostituisce il grande cedro secolare che è stato abbattuto per malattia a maggio (vedi sito comune)


Come si può vedere dalla foto gli operai della ditta incaricata dal comune stanno mettendo a dimora un Bagolaro nella buca fatta da qualche giorno.
Si tratta di un albero che ha già qualche anno, con una circonferenza del tronco che a  vista sembra di circa una quarantina di centimetri. 
Questo significa, visto il sito in cui è collocato, una portanza e un risultato di impatto degno di una piazza centrale come quella di fronte al municipio, con il pregio che si tratta di una pianta proveniente dalle nostre zone.
Notevole dovrà essere la cura e l'attenzione nei prossimi mesi, perchè come è noto , lo stress da trapianto è notevole e il rischio di premorienza in un albero quando è trapiantato è direttamente proporzionale alle dimensioni del fusto. 



Noi siamo sicuri che il livello di attenzione sarà alto e la cura per questo nuovo amico albero di Spinea sarà all'altezza della situazione.
Noi siamo convinti che la strada per migliorare la qualità della vita, non solo l'immagine, a Spinea passa proprio attraverso la cura e l'attenzione per il verde, l'ambiente e le piante, in particolare di quelle che ci sono già, ma anche attraverso una politica di piantumazione programmata.
Per questo nei prossimi mesi come Comitato difesa ambiente e territorio ci impegneremo affinchè l'amministrazione comunale attui fino in fondo i principi della legge 29 gennaio 1992 n.113 che obbliga i comuni a mettere a dimora un albero per ogni nato. Chiederemo che venga individuata una zona dove possa essere istituito "il bosco dei nuovi nati" e che si inizi a piantare, così come ribadito in un ulteriore decreto del ministero dell'ambiente del 2010, alberi per i bimbi nati in questi anni. Per dare qualche dato preso dall'Istat a Spinea, dove questa legge non è mai stata applicata, negli ultimi dieci anni sono nati 222 bambini, una media di 22 all'anno, con un picco di  47 nuovi nati nel 2009 e di 40 nel 2010. Se questa legge fosse applicata noi dovremmo avere visto crescere assieme ai nostri piccoli concittadini circa 200 alberi, che non sono mai stati piantati.
Per questo il Ministero dell'Ambiente nel 2010 ha ribadito con un decreto, di rendere effettivo per i comuni l’obbligo di piantare un albero per ogni nato modificando la normativa vigente e rendendola più cogente per i sindaci. In particolare, si abbreviano i tempi per la messa a dimora dell’albero portandoli da 12 mesi a 30 giorni. Analogamente, si stabilisce che entro 30 giorni dalla nascita del neonato il comune informi la famiglia sul luogo esatto in cui l’albero è stato piantato. Si impone, quindi, ai comuni di effettuare entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge un censimento degli alberi piantati nelle aree pubbliche. Due mesi prima del termine del mandato il sindaco dovrà rendere pubblico il “bilancio arboricolo” del Comune, evidenziando il rapporto fra gli alberi piantati all’inizio ed alla fine del ciclo amministrativo.
Noi auspichiamo quindi, come peraltro sta facendo in molti ambiti, che anche il nostro Comune si impegni a rispettare questo decreto dando un segnale di cura e attenzione per la città e per i suoi abitanti, applicando in toto il decreto.

V.F.

1 commento:

M@xx DP ha detto...

Avvio con il botto per le concentrazioni di PM10 nell'aria di Spinea.
Dati ARPAV alla mano (riferiti al 09/01/12) i livelli massimi di concentrazione dei PM10 sono stati superati sette giorni su nove dall'inizio dell'anno. Naturalmente nessuno ne parla.




La nostra preoccupazione per la qualità dell'aria non è da sottovalutare, sono tra 4.000 e 8.000 in tutta Italia, le morti riconducibili a difficoltà respiratorie causate dall'inquinamento atmosferico, 800 milioni di euro la somma che la Comunità europea farà pagare al nostro Paese per aver superato ogni limite di guardia per la qualità dell'aria, e non sono numeri inventati, sono reali e diffusi dalle principali testate giornalistiche nazionali. La nostra città in particolare, si trova in una situazione molto pericolosa, stretta tra l'agglomerato urbano di Mestre e Marghera, con gli inceneritori di Venezia, ed il Passante di Mestre, il tutto senza contare il consistente traffico di attraversamento sulle via Miranese e sulle SP36 ed 81.

Non miglioreranno certo la situazione le nuove strade in corso di realizzazione, ne le centinaia di nuove abitazioni che continuano a crescere a danno delle superfici rurali e naturali, con grave riduzione della quantità e della qualità del verde, in particolare quello alberato.

Occorre una seria politica di incentivazione del trasporto ciclabile, corsie preferenziali per i bus e proposte per car pooling.

STOP al consumo del suolo, il PAT recentemente adottato è in questo senso il colpo di grazia alla salute ed alla vivibilità di questa città e dei suoi abitanti; va ripensato in ottica maggiormente sostenibile.

STOP alla costruzione di parcheggi in aree centrali e semicentrali;

STOP a nuovi centri ed aree commerciali che uccidono il piccolo commercio locale.