Cronologia dei fatti a Marghera :
Per ovviare al mancato incasso decide di autorizzare e deliberare una variante all’inceneritore SG31 del petrolchimico destinandolo al trattamento di rifiuti tossico nocivi provenienti da tutta Italia (ora possono essere trattati solo quelli prodotti localmente) incrementando il processo di trattamento e portandolo dalle attuali 55.000 tonnellate fino a 200.000 tonnellate, e destinando contestualmente l’area attigua allo stoccaggio di
Inoltre per il transito dei rifiuti sono previsti circa 16.000 autobotti in più al’anno (circa
Come sempre accade solo in Italia, tutto l’iter del progetto si è svolto in assoluto silenzio, e non solo, per assicurarsi che non potessero trapelare notizie è stato stipulato un accordo di segretezza tra le parti (Regione Veneto S.I.F.A ed STE che è il soggetto direttamente interessato all’attuazione dell’impianto) , ciò ha fatto si che si arrivasse sino ai giorni nostri senza sapere quasi nulla di ciò che stava succedendo.
La volta precedente in cui si parlò di Patto di segretezza a Porto Marghera fummo invasi dal CVM, e non occorre ricordare quanti padri, fratelli o sorelle siano deceduti a seguito di malattie contratte durante l’utilizzo di tale sostanza.
Lo scandalo è che questo tipo di opere, proprio per la loro natura impattante a livello ambientale, sono soggette al V.I.A. (procedura di valutazione di impatto ambientale), ma i tecnici preposti a tale valutazione sono proprio dei tecnici regionali e questo comporta un evidente conflitto d’interessi ed è quindi plausibile ipotizzare che non vi saranno grossi ostacoli sulla strada del nuovo inceneritore.
Sono evidentemente compromessi tutti gli abitanti di Venezia ed entroterra, Marghera, Mestre, Campalto, Oriago, Mira Spinea e zone limitrofe. La cittadinanza si sta mobilitando per opporsi a questo progetto scellerato, e si è attivata per una petizione tramite la raccolta di firme.
A Spinea
Inoltre il progetto non tiene conto dei vincoli ambientale e paesaggistici legati alla presenza del canale Menegon e ancor peggio degli insediamenti urbani dei Comuni di Mira e di Spinea;
va ricordato infatti che la discarica NON DOVEVA ESSERE REALIZZATA IN QUELL’AREA, perché zona vincolata ed inoltre situata a meno di 150 mt. dalle abitazioni.
Il ricarico di questi rifiuti comporterà un innalzamento della discarica e l'aumento esponenziale di peso,metterà a rischio la tenuta del fondo in betonite che, in caso di cedimento, comporterebbe il filtraggio del percolato con il grave rischio d’inquinamento delle falde acquifere, inoltre, già ora, il muro di contenimento della discarica preme sull’argine del vicino fiume, danneggiandolo e ponendo a rischio di esondazione l’intera area.
Oltre all’inquinamento prodotto dalla riapertura della discarica è da considerare quello che produrranno gli oltre 3.600 camion/anno necessari per trasportare i rifiuti nel sito e che percorreranno le nostre strade con forte impatto sulla viabilità.
Siamo alla vigilia della scadenza del V.I.A (valutazione di Impattto ambientale) che verrà rilasciata mercoledì 11,
Inoltre facciamo un appello a tutte le forze cittadine (associazioni, comitati, singoli cittadini, enti vari, partiti, ecc…) ad unirsi organizzare iniziative di contrasto al progetto di riapertura della discarica, con un tavolo permanente sull'ambiente.
Il primo appuntamento è fissato per
martedì 10.11.2009 alle 18.00 in via Pozzuoli n. 13
EMISSIONI GASSOSE FORMO SG31